Pianerottolo del piano nobile

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Il pianerottolo del piano nobile di palazzo Tiranni Castracane è contraddistinto da due magnifici portali in “pietra della Cesana”. La “pietra della Cesana”, estratta da cave presenti anche nel territorio cagliese, trova un autorevole descrittore in Francesco di Giorgio Martini, il grande architetto protagonista del Rinascimento urbinate e, soprattutto, progettista della fortezza di Cagli, di cui oggi rimangono alcuni lacerti iniziando dal celebre Torrione. Lo stesso Francesco di Giorgio, nel suo Trattato di architettura civile e militare, scrive che la “pietra della Cesana” risulta essere “candida, agilissima a tagliare, senza vena alcuna, di assai buona continuità”. Essa è stata ampiamente utilizzata dagli abili scalpellini locali di epoca rinascimentale e barocca. Tutti i particolari lapidei menzionati d’ora in poi si presentano realizzati con tale materiale.
Dei due portali sul pianerottolo, quello a destra funge da accesso alla cappella gentilizia. Il portale in questione, in cui campeggia, stretto tra due cherubini, il monogramma “IHS”, abbreviazione latina del nome greco di Gesù, è timpanato, con colonne scanalate ioniche poste su alti piedistalli. Databile alla metà del Cinquecento, il manufatto si pone in linea con prodotti pressoché coevi posti all’ingresso degli edifici sacri, tipo quello noto della chiesa di Santa Maria Novella di Orciano di Pesaro. Un tempo, varcando tale elemento architettonico, ci saremo trovati a camminare su un pavimento, per meglio dire un capolavoro in maiolica antica, composto da 420 formelle (per un totale di 10 metri quadrati circa). Simile opera d’arte, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, in un periodo in cui il patrimonio artistico cagliese ha particolarmente attirato le mire dei collezionisti italiani e stranieri, è migrata in direzione del Museo Reale d’Arte e Storia di Bruxelles.
Di fronte alla scalinata si erge invece il monumentale portale di ingresso all’appartamento nobile, costituito da una trabeazione poggiante su mensole e da una decorazione costituita da maschere, nonché da fregi con motivi a intreccio, a fascia tortile, a foglie lanceolate, a ovuli e a grottesche. Sormontano il tutto stucchi raffiguranti due giovani uomini distesi, che, attribuibili a Federico Brandani, un artista il cui profilo sarà approfondito più avanti, sorreggono un medaglione lapideo affiancato da festoni di frutta e ortaggi. Entro il medaglione, posto a sostituzione di un elemento simile associabile ai Tiranni, è presente la figura di San Michele Arcangelo protettore di Cagli che abbraccia lo stemma dei Castracane.