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L’installazione trae il suo vocabolario materiale dalla locale industria di filati Cariaggi: quattro contenitori in ferro zincato, solitamente utilizzati per la movimentazione del prodotto durante i vari processi di lavorazione, sono distribuiti liberamente in una delle sale di palazzo Tiranni – Castracane, ribaltati; su uno di essi poggia un gomitolo di cachemire di colore blu guado – utilizzato nel Rinascimento per dipingere le vesti delle Madonne – che riverbera il colore degli affreschi della stanza. Oggetti funzionali, cui è associata l’idea di movimento (dichiarata dalle quattro ruote alla base), sono resi inservibili tramite la semplice azione del capovolgimento, che ne attesta la staticità. Termini, con questo gesto ne evidenzia cosi la loro geometria essenziale, citando la scultura minimalista, restituita ironicamente al suo contesto di provenienza, quello della produzione industriale e così facendo al gomitolo, sopra poggiato, riduce la distanza tra la terra e il cielo.